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martedì 22 gennaio 2013

S(campagna)ta (de)elettorale fra cielo, mafia e rivoluzione civile

li, 22 gennaio 2013


Bene, male.
La campagna elettorale che dovrebbe dare il manrovescio alla seconda repubblica si sta lentamente, ma vorticosamente, accartocciando su se stessa. O meglio, potremmo dire che sono le ambizioni rivoluzionarie a scemare, a vedersi superate da liste (non) pulite ben bloccate per conservare la seconda repubblica nella sua non degna succeditrice. Basta accendere il televisore per rendersi conto di quanto stiano perforando la privacy culturale delle persone nel nome della par condicio e della campagna elettorale: si mettono addirittura a cronometrare le tempistiche di risposta a domande inutile e futili di pseudo giornalisti, quale Vespa su tutti, che altro non fanno che inorridire un mostro già brutto, brufoloso, sporco e puzzolente di marciume interno ed esterno. Il Dorian Gray di Wilde, al confronto, era una bellezza di bruttume e una purezza di puzzo tale da far sbiancare il più roseo e profumato Berlusconi, il più arrossato e alzato Bersani, il più brioso e accademico Monti. Non c'è verso, non c'è una via: non c'è una luce di fine tunnel se si guarda sempre e continuamente verso l'entrata piuttosto che verso l'uscita.
Dall'altra parte del monte ci sono i cittadini, che sono così ignoranti e spauriti da essere una degna rappresentazione viva e non vegeta del mito della caverna di Platone. Una persona su tutte emerge, si alza su di una sedia e grida al popolo, secondo lui sovrano, che si desti in nome delle cinque stelle presenti nel loro visibile firmamento quando, di notte, il cielo non è coperto dalla cortina fumogena (fumus persecutsionis?) alzata dall'altra parte del monte. Grida, sbraita, sveste gli occhiali da sole per quelli da vista, ma si dimentica che oltre ad essere presbite, il cittadino medio, è anche miope. Miope è anche e soprattutto questo leader (?) che vorrebbe smuovere questo movimento per il cielo e non vede che all'orizzonte, una fazione staccatasi dalla base popolare, si avvicina al suo movimento più di quanto entrambe le stesse osassero sperare. Una sorta di ascesa civile, con a capo (?) il boia antimafia che durante il proprio mandato (?) cercò di pescare il colpevole (o colpevoli?) di un presunto accordo fra l'altopiano (d'un lato della montagna) e le grotte all'interno della pancia della stessa. Sì, perché dal lato del fumus anni prima si levò una nube di incontenti che, per un'assenza dei primi, si stipò in alcune grotte (che nulla hanno a che vedere col buon Platone) ove per alcuni anni maturarono e decantarono azioni per rivendicare la proprio potenza intellettuale e fisica, per poi eruttare in alcuni attentati a danno d'entrambi i lati della montagna. Uno su tutti venne colpito e decapitato, non per mano del boia: il maestro del boia antimafia che ora tenta di guidare una delle due fazioni che si vedono, ma non si vogliono osservare.

Cosa accadrà? Le due fazioni si uniranno in una grande rivoluzione civile per le stelle del firmamento? La popolazione fedele sempre e solo al fumus (?) verrà boicottata e cacciata dall'altopiano del potere? I ribelli stipati in grotte e gallerie nella pancia della montagna verranno presi, acciuffati (dal boia successore del nostro boia civile)? Tutto rimarrà così com'è facendo credere che, però, tutto cambierà?
Io mi son letto il mito della caverna di Platone e benché tifi, sia fazioso, per una delle due fazioni civili, non sono molto ottimista.



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