Pagine

martedì 13 marzo 2012

Il mercato del martedì, una piccola festa nel paesello

li 13/03/2012


Proprio poco fa decisi di andare a fare due salti sul mercato del paese, rigorosamente appiedato. Appena uscito dalla via, sento in lontananza, trasportata dalla leggera brezza mattutina, una lieve e melodica musica ondeggiante: prima su e poi giù, prima su e poi giù. Voltandomi verso sud s'apre agli occhi un panorama che pochi, purtroppo, possono godersi appena fuor di casa. Un immenso prato verde, dove d'estate si coglie il grano, in primavera ribolle di fiori, piantine selvatiche, graminacee: ai margini un crescer d'alberi da cornice, giù per una strada persa di campagna, fino a recintare la steppa con una fattoria poco più in là. Alzando lo sguardo, grazie ad un cielo terso e spumeggiante di mille blu, si intravedono e vedono i colli dell'Oltrepò Pavese sbiancati da un flebile velo biancastro dovuto all'evaporazione dell'acqua nel suolo, dati i quasi 30° delle h 11:50.

Nella via per i giardinetti del paese, da una casa il ribollir dell'acqua prende la mia attenzione e la porta con sé, permettendomi d'udir un ragazzo che, cucinando, canticchia una canzoncina messa a volume massimo sullo stereo di casa.

Giungo finalmente ai giardini pubblici, ad un passo dal mercato, ma mi voglio fermare un momento per assaporare l'odor di erba, di prato, di alberi maestosi e secolari che, grazie ad un po' di fortuna, un paesotto come il mio si può permettere d'avere. Il tutto guarnito da nonne e nonni con i lor nipotini che li fan trottare prima di qua e poi di là, fin su sui giochi e poi giù sulle panchine. Varcando la porta immaginaria del mercato sobbalzo davanti a un fremito di rumori e suoni: c'è un terzetto di suonatori ambulanti, trombettisti e fisarmonicisti che rallegrano il martedì di mercato in cambio di qualche € per una bottiglia di vino e tre panini. Scorrendo il mercato per il suo lato lungo si odono venditori che chiacchierano tra loro nelle loro più disparate lingue e dialetti, venditori che incentivano i passanti a fermarsi per far compere alle proprie bancarelle. Un bailame che vivacizza un paese abituato ad una routine tutt'altro che vivace.



Nessun commento: