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venerdì 30 marzo 2012

Prima(vera) (s)volta

Mai ho amato spasmodicamente la primavera, tanto più da quando ho scoperto le mie allergie annesse a questa, meravigliosa, stagione. Ammetto che qualcosa è cambiato: c'è qualcosa di diverso in questa primavera o in questo me che vive questa primavera. Ora, quando mi alzo la mattina, ho voglia di aprire le persiane e liberare le finestre, permettere così alla luce ancora fievole del giorno di farsi strada in casa, attraverso l'aria, per riscaldarla e portare un po' della vivacità tipica di stagione. Sapete, come se un germe della vita, un virus portatore di vaccino, circolasse per le correnti d'aria e le rinfrescasse, donando loro freschezza, la quale vien propugnata alla vita stessa per ringiovanirla in una primavera floreale e frizzante. In questi giorni canta anche un venticello caldo e lieve che smuove un po' questi brividi di freschezza, così nuovi che noi risultiamo ancora troppo obsoleti per poterne beneficiare. E' un paesaggio, una vista, un sentire la natura candida e iridescente.

La settimana prossima saremo in fase di plenilunio e aspetto con voglia e passione il momento per stendermi sul verde prato, alto sulla collina, a leggere la Luna.



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