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lunedì 12 marzo 2012

La realtà del libro

li 12/03/2012


Penso che i libri siano seriamente sottovalutati.
Quando ho voglia di leggere ed apro il libro, sfogliando le pagine col pollice fino ad arrivare al segnalibro del caso, o addirittura fino ad arrivare, dall'ultima, alla prima pagina permettendo ad un effluvio impercettibile di fuoriuscire dal segreto delle pagine e inondare la vita nei dintorni di un meraviglioso brio, è come se venissi risucchiato ed attratto da un vortice di sensazioni che permettono alla mia mente di conoscere e vivere una realtà a sé stante: la realtà del libro. Leggere, riga dopo riga, pagina dopo pagina, capitolo dopo capitolo la storia, le vite, le speranze, le illusioni, le amarezze, le gioie, gli amori, le debolezze e le commozioni dei personaggi del libro è un qualcosa di etereo ed incondizionabile. Non è opinabile il bagliore lussureggiante negli occhi di un lettore; anche un non lettore, se lettore, s'abbaglierebbe di questa luce.

I libri sono sottovalutati perchè ritenuti obsoleti, vecchi, sporchi, polverosi. Ritenuti come una perdita di tempo vengono elogiati, ma messi a margine, fuori dal cerchio 'delle cose da fare' e da far fare, aggiungerei. La bellezza di sfogliare un vecchio libro polveroso, la gioia di spulciare un nuovo libro appena stampato, la gioia nello scrivere un libro inserendo parole dopo parole collegate fra loro da un filo logico che solo il punto finale può capitolare e completare.

Sono un'immensa ricchezza che mai passerà: la carta mai si dimentica di ciò che è scritto su sé stessa.
Quando aprendo un libro sentirai una brezza vitae e chiudendo il libro tentennerai come alla perdita di un amico, allora sì che potrai ritenerti fortunato perché avrai appena concluso un'avventura che non è fine, ma principio.


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