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lunedì 9 aprile 2012

Omertà di sangue bambino

Nel pomeriggio leggo un articolo al quanto scioccante sul quotidiano di provincia: "ragazzino quattordicenne viene picchiato selvaggiamente fuori scuola e, nell'indifferenza generale, cammina verso la stazione centrale di Pavia sanguinante all'occhio."

Io un esame di coscienza, a questo punto, fossi nella classe dirigente attuale, me lo farei. Era fra amici, i suoi compagni di classe, fra ragazzi del quinto anno che nemmeno hanno alzato un dito per metter fine ad un atroce duello fra la nuova generazione. Sconosciute le cause del litigio, ma qualsiasi esse siano non permettono, tanto meno giustificano, una reazione tale ed un assenteismo umano così esagerato. Siamo a livelli fascisti, quasi razzisti. Ragazzi di vent'anni che non intervengono per separare due ragazzini che si picchiano a calci e pugni con zampilli di sangue qua e là. 

Il ferito, questa povera creatura, cammina tra l'indifferenza di tutti i compagni di scuola - quasi duemila - e dell'intera città, fino in stazione. Lì si dirige verso il bagno pubblico, dove piangendo lacrime di sangue e singhiozzando, cerca di pulirsi l'occhio ed il volto. Lì una signora lo vede in lacrime ed in pieno sangue, di riflesso chiama la polizia e l'ambulanza che poi agiranno come dovere.

C'è talmente tanta malvagità e omertà in questi gesti che rabbrividisco di rabbia al solo pensiero. Non intervenire durante una lite fra ragazzini è da scellerati; permettere quello che quei ragazzi 'grandi' hanno permesso è sicuramente più doloso e grave della lite in sé. Lo sappiamo, una lite si può accendere facilmente fra ragazzi di quattordici anni, ma non può sfociare in una selvaggia caccia all'uomo ingabbiato in un recinto di persone inermi, quasi plaudenti e scommettitrici sull'incontro di sangue.

No, non posso accettare una cosa del genere: nessun professore, bidello, addetto alla sicurezza della scuola è intervenuto, nemmeno c'erano. Spero solo che il babbo di quel povero bambino, a cui va tutto il mio affetto, denunci prontamente tutti quelli che sono passibili di denuncia e che vada fino in fondo a questo cavillo omertoso della nostra società.

A quei cosiddetti adulti, presenti all'incontro di sangue, è andata bene che io non sia stato lì. I denti sarebbero volati a qualcun altro, sicuramente. Sono veramente triste, amareggiato e profondamente dispiaciuto per questo evento così crudele, meschino e fascio-omertoso: mi vien da piangere...




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